La Borsa di Milano ha aperto in calo. Effetto Draghi e Bce.
L’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,17% a 21.556 punti. Mentre parte in rialzo il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, a 234,4 punti contro i 230,7 di ieri. Invariato il rendimento annuo italiano al 3,52%. In calo anche le altre principali borse europee. Parigi cede lo 0,43% a 6.174 punti, Londra lo 0,08% a 7.265 punti, Francoforte lo 0,51% a 13.179 punti e Madrid lo 0,06% a 8.003 punti.
La giornata di ieri che ha visto la fine del governo Draghi e il via della mossa della Bce di alzare i tassi di interesse ha visto una giornata nera per la Borsa. Anche oggi si preannunciano conseguenze sui mercati finanziari.
Flessione dei mercati
L’Eurotower ha annunciato il primo rialzo dei tassi da 11 anni, in misura doppia rispetto a quanto inizialmente indicato: una mossa aggressiva che consente di prendersi margine per rallentare se l’economia deragliasse. Dall’altra parte è stato approvato anche lo scudo anti-spread per i paesi che lo richiederanno anche se la prerogativa è essere in linea con il bilancio e gli impegni del Recovery.
Giornata in negativo per tutte le quotazioni e tutte le maggiori banche italiane. In perdita anche Poste Italiane (-4,88%), seguita da Telecom Italia (-4,55%) che nell’intraday ha toccato il minimo storico di 0,215 euro al ribasso del 6,8%.
I mercati prendono un orientamento al ribasso, mentre si guarda alle indicazioni degli indici Pmi manifaturieri in arrivo. Anche Tokyo ha chiuso con un rialzo minimo e c’è preoccupazione a Wall Street dopo la trimestrale di Snap: la società del social network che ha perso 47 miliardi di capitalizzazione dopo una trimestrale deludente per le prospettive dell’advertising online.